Il ministro Lollobrigida: “Con Sbarra rompiamo un altro tetto di cristallo”


Ansa
il colloquio
Il titolare dell'Agricoltura, meloniano, risponde alle critiche e spiega la nomina di Sbarra a sottosegretario: “Non è il primo sindacalista in politica. Ma con l’ex segretario Cisl cade un pregiudizio sul centrodestra”. I segnali al mondo popolare e cattolico
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Francesco Lollobrigida ne è convinto: “Con Luigi Sbarra al governo abbiamo rotto un altro tetto di cristallo”. Ministro, che intende? “E’ caduto finalmente un pregiudizio. Adesso anche chi si è speso nel sindacato, nella tutela dei lavoratori, guarda dalla nostra parte”. Il titolare dell’Agricoltura, uomo di peso della compagine meloniana, parla al Foglio della nomina dell’ex segretario della Cisl, che da giovedì è diventato sottosegretario al Sud. Solo pochi mesi dopo la fine del mandato a capo del sindacato d’ispirazione cattolica. “La sua competenza è innegabile”, assicura Lollobrigida. Che risponde alle polemiche, alle accuse delle opposizioni, e manda stoccate alla Cgil. “Abbiamo già visto tanti sindacalisti assumere ruoli politici di primo piano”.
Della nomina dell’ex capo della Cisl in un ruolo di governo si parlava già da settimane. Ipotesi e retroscena, alimentati dagli ottimi rapporti tra Sbarra e Meloni, che hanno trovato conferma a pochi giorni dalla sconfitta referendaria della Cgil e della sinistra. “Non credo ci sia nessuna connessione tra le due cose. Né – dice Lollobrigida – vedo particolari elementi di novità nella nostra scelta su Sbarra. Nel senso che negli ultimi anni sono stati almeno sei o sette i sindacalisti che hanno deciso di impegnarsi politicamente dopo la fine del loro mandato”. Il ministro cita personalità di varie sigle adottate dai partiti del centrosinistra: Sergio D’Antoni, Susanna Camusso e Annamaria Furlan, oltre a Franco Marini e Sergio Cofferati. “Forse dimentico qualcuno, ma insomma gli esempi non mancano”, sottolinea ancora Lollobrigida.
Questa volta però il salto dal sindacato al governo arriva in un momento in cui i rapporti tra la Cisl e il duo Landini-Bombardieri sono davvero ai minimi storici. Con questa mossa la “triplice” sindacale, protagonista negli scorsi anni di battaglie e mobilitazioni di piazza contro il centrodestra (e non solo), rischia di essere archiviata del tutto per un bel po’. “Non mi è chiarissima questa lettura, e non la condivido”, dice Lollobrigida allontanando le interpretazioni maliziose o troppo politiche. Sebbene più di un indizio spinga a pensare che puntare su Sbarra rappresenti anche un segnale al centro, a quel mondo popolare e cattolico a cui FdI sembra volersi avvicinare, in Italia e in Europa, un passettino alla volta.
Il ministro dell’Agricoltura continua: “La Cisl è un grandissimo sindacato e continuerà a rappresentare un riferimento per i lavoratori. Credo invece che con l’ex segretario Sbarra si sia squarciato un nuovo tetto di cristallo. A lungo si è pensato che dopo l’esperienza sindacale si dovesse guardare solo da una parte, non tenendo conto che pure nel centrodestra ci sono milioni di lavoratori iscritti ai sindacati. Adesso, questa visione pregiudiziale è finalmente venuta meno”.
Il colonnello meloniano non fa nomi né cognomi, ma tra le righe lancia una stoccata a Landini & Co., troppo vicini ai partiti di sinistra, al Pd in particolare. “Cosa che non dovrebbe essere naturale. Un corpo intermedio – spiega il ministro – dovrebbe tutelare i diritti delle categorie che rappresenta, sulla base delle evidenze e dei risultati”. E non del colore di chi è a Palazzo Chigi. “Evidentemente – prosegue Lollobrigida – il collega Sbarra ha visto che alcuni risultati sono stati conseguiti dal nostro governo e si è sentito nella condizione di voler contribuire ancor di più, per l’Italia e per la sua terra. E’ un uomo del sud con una competenza eccezionale in settori strategici per il Mezzogiorno come il lavoro, l’occupazione e le tutele dei lavoratori”.
Sono gli stessi temi che Fratelli d’Italia sta discutendo da ieri in Puglia con la due giorni “Spazio-lavoro” con Arianna Meloni, ministri ed esponenti di primo piano (ci sarà anche Daniela Fumarola, attuale segretaria Cisl). Al centro il mondo dell’impresa e i lavoratori. “C’è sicuramente un’attenzione particolare per il Mezzogiorno, come dimostra la nostra presenza a Lecce, perché in queste aree ci sono problemi inevasi da troppi anni. Il governo Meloni li sta affrontando in maniera decisa e i risultati si vedono, soprattutto sulla crescita del pil. E’ il segno che ci stiamo muovendo bene”, è sicuro Lollobrigida, che questa mattina è atteso pure lui in Salento per un panel sul caporalato. “Ma in parallelo stiamo facendo un grande lavoro anche al nord. Oggi (ieri, ndr) sono in Friuli-Venezia Giulia per incontrare le aziende. La nostra attenzione – conclude – riguarda tutto il territorio nazionale”.
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